L’ultimo riconoscimento è la certificazione Rifiuti Zero rilasciata da Aenor, ente certificatore internazionale riconosciuto in oltre 90 Paesi, per la gestione efficace dei rifiuti, con una valorizzazione superiore al 97%. Segue, anche per il 2024, a quello di Leader della Sostenibilità, l’indagine promossa da Statista, in collaborazione con Il Sole 24 Ore, che considera 40 indicatori suddivisi nelle tre categorie ambientale, economico e sociale (sono 240 le aziende italiane che hanno ottenuto il riconoscimento, di cui solo 12 del settore food & beverage).
In tema di sostenibilità Oleificio Zucchi è stata pioniera, basti dire che il primo bilancio in merito risale al 2005.
“Siamo partiti dal fondo, dal prodotto: nel 2017 siamo usciti con un disciplinare certificato da Csqa con 150 requisiti, tra cui biodiversità, consumo di acqua, suolo, aria: ci davano dei pazzi” racconta l’Ad Alessia Zucchi.
Con il disciplinare di certificazione di sostenibilità dell’intera filiera dell’olio extravergine da olive, garantito da Csqa, Oleificio Zucchi ha assicurato per i suoi oli certificati, in Italia e in Europa, una filiera trasparente e tracciatile in ogni passaggio, fondata sul rispetto per l’ambiente, giusto riconoscimento economico del lavoro e diritti dei lavoratori.
Il percorso non si è mai fermato e, grazie a un comitato scientifico promosso da Oleificio Zucchi, ha portato lo scorso anno alla stesura di un documento, messo a disposizione del Masaf e al servizio del settore: Linee guida per la valutazione e la comunicazione della sostenibilità degli oli da olive italiani.
E ancora: quest’anno Oleificio Zucchi è stata la prima azienda nel settore agroalimentare a conseguire la certificazione Made Green in Italy promossa dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con l’Olio Evo 100% Italiano Sostenibile Zucchi.
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Fonte: MarkUp