
L'EFSA conduce questa indagine ogni 3 anni e quest'anno ha ampliato il raggio di azione.
Sono stati interpellati 26.370 cittadini provenienti non solo dai 27 Stati membri, ma anche dai 7 Paesi candidati all'adesione all'Unione (Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia e Turchia). Nel periodo compreso fra i mesi di marzo e di maggio di quest'anno è stato intervistato un campione rappresentativo dei consumatori europei, appartenenti a diversi gruppi sociali e demografici.

Consapevolezza del sistema di sicurezza alimentare
- Otto cittadini dell'UE su dieci (79%, in aumento di 6 punti percentuali) concordano sull'esistenza di normative per garantire la sicurezza degli alimenti che consumano;
- il 76% concorda sul fatto che l'UE si affidi a scienziati per la consulenza di esperti, in aumento di 6 punti percentuali;
- il 68% concorda sul fatto che l'UE abbia un'istituzione separata che fornisca consulenza scientifica, in aumento di 7 punti percentuali;
- il 71% concorda sul fatto che le autorità UE e nazionali collaborino, in aumento di 6 punti percentuali.
Diete sane vs sicurezza alimentare
- Circa quattro cittadini su dieci (41%, in calo di 5 punti percentuali rispetto al 2022) affermano di avere più o meno lo stesso livello di attenzione sia per quanto riguarda una dieta sana che per quanto riguarda i rischi alimentari.
- Circa un terzo (34%, in aumento di 3 punti percentuali) è maggiormente concentrato su una dieta sana,
- circa due cittadini su dieci (23%, in aumento di 2 punti percentuali) sono più preoccupati per i rischi alimentari.
Fonti attendibili: nove cittadini dell'UE su dieci si fidano dei medici di base e degli specialisti (90%) come fonti di informazione sui rischi alimentari.
Anche gli scienziati che lavorano presso un'università o un ente di ricerca finanziato con fondi pubblici (84%), le organizzazioni dei consumatori (82%) e gli agricoltori e i produttori primari (82%) si classificano in una posizione elevata.
La fiducia nelle autorità nazionali (70%) e nelle istituzioni dell'UE (69%) è leggermente aumentata dal 2022 (rispettivamente di 4 e 3 punti percentuali in più).
La televisione è la prima fonte di informazione
Oltre la metà (55%) indica la televisione come una delle principali fonti di informazione sui rischi alimentari, ancora la più alta tra tutti i canali, ma con un calo di 6 punti percentuali rispetto al 2022.Gli scambi con familiari, amici, vicini o colleghi (42%) e i motori di ricerca Internet (38%) si posizionano al secondo e al terzo posto. I social network e i blog online sono utilizzati dal 25%, con un aumento di 4 punti percentuali rispetto all'ultima indagine.

Il campione dei consumatori italiani
Per gli italiani la sicurezza alimentare, intesa come food safety è più importante che per la media europea. Lo stesso vale per l'importanza attribuita dai connazionali alla provenienza degli alimenti.Il campione italiano è anche più attento a valori etici, come il benessere animale, e a valori ambientali (impatto sul clima).
Gli italiani si dichiarano anche più interessati all'argomento "sicurezza alimentare", ciononostante, si rivelano meno informati della media europea: il campione italiano si colloca infatti al di sotto della media UE a 27 rispondendo alla domanda "Di quali dei seguenti argomenti ha sentito parlare?". Le risposte si riferiscono ad additivi, residui negli alimenti di antiparassitari e di antibiotici, malattie riscontrate negli animali, benessere animale in allevamento e al trasporto.
E di cosa si preoccupano di più? Le principali preoccupazioni riguardano le malattie animali che possono colpire il bestiame e le persone e i residui di antibiotici, steroidi o ormoni nella carne.
La percentuale di preoccupazione supera la media europea.
Segue, al terzo posto, il timore di intossicazione alimentare causata da alimenti contaminati (virus, batteri o parassiti), un timore che il campione italiano avverte più della media europea, così come la presenza di batteri resistenti agli antibiotici negli alimenti.
Al contrario, gli italiani si dicono meno preoccupati del benessere animale, di quanto non lo sia la media UE a 27.
Tra le fonti di informazioni, il primato dei canali televisivi in Italia risulta più marcato che nella media UE.
Per gli italiani, ancora più che per la media UE le informazioni disponibili sulla sicurezza alimentare sono considerate "molto tecniche e complesse".
Eppure, sono i medici e gli specialisti le fonti di cui si fidano maggiormente, molto più che delle autorità nazionali e anche più delle associazioni dei consumatori.
All'ultimo posto per attendibilità, i personaggi famosi, i blogger e gli influencer. (Fonte: https://www.anmvioggi.it/)