Recentemente ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) hanno pubblicato il report “Stato dell’Ambiente in Italia 2025 – Indicatori e Analisi”. Il documento ha lo scopo di fornire un quadro aggiornato e integrato delle principali dinamiche ambientali in Italia. L’analisi si basa su una selezione di indicatori tratti dalla Banca dati degli indicatori ambientali ISPRA.
Il report monitora i progressi verso gli obiettivi di sostenibilità fissati dall’Unione Europea e dagli accordi globali,
concentrandosi su cinque macrotemi: cambiamenti climatici, economia circolare, verso l’inquinamento zero, biodiversità e capitale naturale, e turismo sostenibile.
Resoconto sull’agricoltura in Italia
Concentrandoci sul versante agricolo, l’impatto ambientale è suddiviso in emissioni di gas serra, uso di pesticidi, gestione delle risorse idriche e adozione di pratiche definite sostenibili, come l’agricoltura biologica.Emissioni e clima
Dal rapporto si evince come il settore agricolo contribuisca per l’8,4% alle emissioni totali di gas serra in Italia, con una riduzione del 15,6% tra il 1990 e il 2023, decelerando però negli ultimi 10 anni.Si tratta principalmente di metano, che rappresenta il 64,5% delle emissioni settoriali dell’agricoltura ed è legato soprattutto all’attività di allevamento zootecnico, e protossido di azoto per il 34,2%.
Uso di fitofarmaci
Tra il 2014 e il 2023, la distribuzione dei prodotti fitosanitari è diminuita del 28,6% sul mercato, con i principi attivi totali ridotti del 32,7%.La diminuzione dei principi attivi ha interessato fungicidi, insetticidi e acaricidi ed erbicidi.
Nonostante questa riduzione, la contaminazione delle acque rimane una criticità: nel 2021, il 28,3% dei punti di monitoraggio delle acque superficiali e il 6,8% di quelli delle acque sotterranee hanno mostrato concentrazioni di fitofarmaci oltre i limiti normativi.
Parlando di acqua e risorse idriche, il resoconto di ISPRA riporta come l’agricoltura sia responsabile del maggiore utilizzo di acqua in Italia.
Avanti nel biologico
L’agricoltura biologica in Italia copre il 19,8% della superficie agricola utilizzata e coinvolge circa 94.400 operatori, al 2023.Questo è un risultato che posiziona l’Italia tra i Paesi membri dell’UE più virtuosi, con soli 5,2 punti percentuali di distanza dall’obiettivo UE di almeno il 25% di terreni agricoli a biologico entro il 2030.
Il Piano Strategico Nazionale per la PAC 2023-2027 fissa un obiettivo ancora più ambizioso, puntando al 25% di superficie agricola biologica entro il 2027.
Misure per la riduzione dell’impatto chimico
Il rapporto suggerisce di incentivare l’adozione di pratiche di difesa integrata, ovvero la protezione delle colture attraverso l’uso di pratiche biologiche o l’impiego di prodotti fitosanitari, investendo nella ricerca per lo sviluppo di biopesticidi e di altre soluzioni a basso impatto ambientale.Inoltre, viene riportato come fondamentale un’adeguata formazione degli agricoltori in fatto di rischi nell’abuso di fitofarmaci in agricoltura e un incentivo all’adozione di pratiche rigenerative del suolo, ove possibile. (Fonte: Gabriele Scrofani, https://www.ruminantia.it/)