
Che cos'è
Il principio DNSH, in coerenza con il Regolamento UE 2020/852 (Tassonomia UE), il Regolamento (UE) 2021/241 (Dispositivi per la Ripresa e la Resilienza) e i disposti italiani, impone che ogni progetto finanziato dal PNRR non comprometta nessuno dei sei obiettivi ambientali europei, che includono:- mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici,
- protezione delle risorse idriche e marine,
- transizione verso l’economia circolare,
- prevenzione dell’inquinamento,
- tutela della biodiversità.
La responsabilità finale è in capo alle amministrazioni, ma sono i soggetti attuatori – pubblici o privati – a dover fornire prove concrete di conformità, sia in fase ex-ante, ovvero di progettazione, sia ex-post, ovvero di rendicontazione.
L’obbligo di rispetto del DNSH è stato recepito anche nel nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), che impone nei bandi finanziati dal PNRR l’inserimento di criteri e requisiti ambientali allineati a tale principio.
Punti chiave
In base alla Comunicazione della Commissione Europea (febbraio 2021), ogni progetto PNRR è valutato tramite una checklist in due fasi, compilata dall’amministrazione responsabile.Nei casi a basso impatto si applica un approccio semplificato, mentre per settori ad alto rischio ambientale (energia, trasporti, rifiuti, edilizia) è prevista una valutazione approfondita.
Per garantire un’applicazione uniforme e operativa, il MEF ha pubblicato la “Guida operativa per il rispetto del DNSH” (dicembre 2021). Questo documento è lo strumento pratico per i soggetti attuatori, siano imprese o PA, e include:
- matrici di correlazione tra investimenti e criteri ambientali,
- schede tecniche settoriali, con vincoli e riferimenti normativi,
- schede di autovalutazione,
- checklist di controllo con l’indicazione delle eventuali certificazioni obbligatorie (es. GWP refrigeranti, etichettature ambientali, requisiti di circolarità…).
Il supporto di CSQA
In questo contesto, CSQA affianca imprese e amministrazioni offrendo:- analisi documentale delle schede tecniche e dei vincoli applicabili al settore dell’organizzazione;
- valutazioni on-site con raccolta evidenze e confronto normativo;
- gap analysis (ex-ante) per individuare eventuali non conformità e le azioni da intraprendere (ottenimento certificazioni, adeguamenti tecnici, ecc.);
- report tecnici e follow-up (ex-post) per la verifica dell’efficacia delle misure attuate.