Home Corporate Comunicazione News Benessere dei bovini da carne, nuovo parere EFSA

Benessere dei bovini da carne, nuovo parere EFSA

Spazi e lettiere adeguati, diete equilibrate, stimoli ambientali e stop alle pratiche dolorose

Benessere dei bovini da carne, nuovo parere EFSA
Benessere dei bovini da carne, nuovo parere EFSA L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato il 25 luglio 2025 il parere scientifico sul benessere dei bovini da carne, inclusi bovini da ingrasso, vacche nutrici, vitelli, bovine a fine carriera e tori da riproduzione.

La valutazione fa parte di una serie di pareri dedicati agli animali d’allevamento richiesti dalla Commissione europea nel contesto della valutazione della legislazione sul benessere degli animali.

Il parere scientifico

Il parere valuta il benessere dei bovini da carne allevati in diverse condizioni di stabulazione e di gestione.

Il suo scopo è fornire una base scientifica per una possibile futura legislazione in materia. 

Attualmente, infatti, non esistono leggi specifiche a livello europeo sul benessere dei bovini da carne, che è disciplinato dalle normative generali sulla protezione degli animali (Direttiva 98/58/CE del Consiglio). 

Il lavoro svolto dall’EFSA tiene conto delle valutazioni precedenti, ovvero il parere scientifico presentato dall’ex Comitato scientifico per la salute e il benessere degli animali della Commissione europea nel 2001 e il parere della stessa Autorità del 2012, affrontando aspetti non presi in considerazione in precedenza, tenendo conto delle più recenti evidenze scientifiche e del feedback delle parti interessate, e valutando la letteratura scientifica pubblicata fino alla prima metà del 2024.

La valutazione si è concentrata sull’identificazione delle conseguenze sul benessere correlate alle comuni pratiche di allevamento e di misure basate sugli animali (ABM) idonee, segnalando azioni specifiche per migliorare il benessere dei bovini da carne in allevamento.

Cosa è stato valutato

La prima richiesta della Commissione era una descrizione dei sistemi di allevamento e delle pratiche più comuni nel settore dei bovini da carne dell’Unione europea, argomento che è stato affrontato in una pubblicazione separata, “Relazione tecnica sui sistemi e le pratiche di allevamento più comuni per i bovini da carne“, pubblicata contestualmente al parere.

La seconda prevedeva:
  • valutazione delle condizioni di stabulazione, quali pavimentazione, disponibilità di spazio, accesso all’acqua, alimentazione, temperatura, arricchimento, accesso all’esterno e divisione in gruppi;
  • valutazione dell’allevamento al pascolo e con i feedlot;
  • valutazione delle implicazioni per il benessere dello svezzamento, delle mutilazioni come la castrazione, la decornazione, il taglio della coda, e delle pratiche di allevamento correlate all’ipermuscolarità o alla mancanza di corna;
  • proposta di criteri chiari per ridurre al minimo la sofferenza durante le ultime fasi della vita dei bovini.
La terza richiesta prevedeva invece l’identificazione di misure basate sugli animali (animal based measures – ABM) raccolte nei macelli per monitorare il livello di benessere in allevamento per i bovini da ingrasso.

Le conclusioni dell’EFSA

Accesso all’acqua

Secondo l’EFSA, per assicurare la continua disponibilità di acqua potabile priva di contaminazione fecale e microbica sono necessarie ispezioni giornaliere, una pulizia regolare degli impianti di abbeveramento e analisi microbiche e fisico-chimiche periodiche dell’acqua.

Dal punto di vista del benessere, gli abbeveratoi di grandi dimensioni che consentono una portata fino a 15-20 l/min sono il sistema che andrebbe preferito. Gli abbeveratoi a tettarella limitano il comportamento naturale di abbeverata e dovrebbero pertanto essere evitati.
Gli abbeveratoi sono preferibili alle tazze. Tuttavia, se si decide di utilizzare quest’ultima alternativa è necessario fornirne almeno una ogni 10 animali.
Ogni gruppo di animali dovrebbe avere due abbeveratoi per prevenire la sete in caso di malfunzionamenti o presenza di sporcizia.

Pavimentazione

I sistemi di pavimentazione più comuni per i bovini da carne sono i pavimenti fessurati in cemento nudo (CSF), i pavimenti fessurati in cemento ricoperti da tappetini di gomma (RM) e, meno comunemente, i pavimenti pieni con lettiera di paglia.

I problemi legati ad una pavimentazione dura sono: problemi di riposo, limitazione del movimento, lesioni dei tessuti molli e danni ai tegumenti, disturbi locomotori (inclusa la zoppia) e disturbi respiratori.
In particolare, secondo quanto concluso dall’EFSA i CSF aumentano il rischio di problemi di riposo, zoppia, lesioni cutanee, scivolamenti e lesioni.
La sovrapposizione dei CSF con RM riduce il rischio di limitazione del movimento dovuto a pavimenti scivolosi e migliora la deambulazione e il riposo dei bovini da carne.

Tuttavia, il rischio di problemi di riposo e zoppia è comunque maggiore nei CSF ricoperti da RM rispetto ai pavimenti pieni con lettiera, e i CSF non offrono un’area di riposo confortevole come i pavimenti pieni con lettiera di paglia. Per questo motivo, ove possibile, secondo l’EFSA è preferibile prevedere pavimenti pieni con lettiera nell’area di riposo anziché CSF o RM.

Nutrizione 

In condizioni di allevamento intensivo, le diete per i bovini da ingrasso presentano un elevato contenuto di concentrati per favorire il massimo incremento ponderale giornaliero.
Un eccesso di concentrato nella dieta e una carenza di fibra strutturata possono portare ad acidosi ruminale subacuta (SARA), il disturbo metabolico e gastrointestinale più diffuso nei bovini da carne.

La principale raccomandazione per prevenire o ridurre la SARA è quella di somministrare meno concentrato e più fibra strutturata. Ciò ridurrà anche i disturbi locomotori associati alla SARA e i comportamenti orali anomali. Tuttavia, ad oggi, non vi sono sufficienti prove scientifiche per stabilire soglie per i concentrati e il foraggio grezzo nelle diete dei bovini da ingrasso al fine di prevenire queste conseguenze sul benessere.

Quando si utilizzano additivi per ridurre la SARA, l’EFSA consiglia l’utilizzo di tamponi minerali rispetto ai prodotti a base di lievito e ai derivati vegetali; tuttavia, evidenzia che questi hanno solo un effetto modulante sul processo di fermentazione e non possono compensare una gestione alimentare non ottimale.

Un’ulteriore raccomandazione è quella di garantire una transizione graduale dalle diete a base di foraggio alle diete con più concentrati nelle prime 4 settimane dopo l’inizio della fase di ingrassamento per prevenire disturbi digestivi. Inoltre, quando si fornisce un’alimentazione ad libitum, si raccomanda di lasciare abbastanza spazio alla mangiatoia per consentire l’accesso simultaneo a tutti i membri del gruppo. L’EFSA raccomanda di non somministrare mangime contaminato da muffe o micotossine per prevenire la soppressione immunitaria e disturbi locomotori secondari.

Mancanza di accesso all’esterno

Secondo EFSA, la mancanza di accesso all’esterno nei bovini può causare diversi problemi di benessere, tra cui limitazione del movimento, stress da caldo, incapacità di esprimere comportamenti naturali (gioco, esplorazione, foraggiamento), sottostimolazione sensoriale e stress sociale. L’entità di questi problemi dipende dalle condizioni di stabulazione.

Sebbene la ricerca sui bovini da carne sia limitata, secondo l’EFSA le prove disponibili suggeriscono che offrire la libera scelta tra interno ed esterno può ridurre il rischio di sottostimolazione sensoriale e degli stati emotivi negativi associati.
Fornire aree esterne adiacenti alla stalla, facilmente accessibili e ben curate, offre più spazio per muoversi, stimoli sensoriali variabili e la possibilità per gli animali di ritirarsi dalle interazioni sociali indesiderate, riducendo lo stress. L’accesso all’esterno favorisce anche l’esplorazione, il foraggiamento e aiuta a mitigare lo stress da caldo, soprattutto se sono presenti aree ombreggiate.

Mancanza di arricchimento ambientale

L’arricchimento ambientale è meno comune nei bovini da carne rispetto ai bovini da latte, e secondo quanto rilevato dall’EFSA è difficilmente presente negli allevamenti intensivi.
La mancanza di stimoli e di opportunità per esprimere comportamenti naturali può causare problemi comportamentali, come ridotta masticazione e ruminazione, assenza di comportamenti esplorativi, di gioco e di conforto, oltre a sottostimolazione sensoriale e stress sociale. La carenza di arricchimenti commestibili può anche contribuire a disturbi metabolici.

L’arricchimento ambientale in generale riduce la sottostimolazione sensoriale e porta a un aumento dell’attività, e può essere fornito sotto forma di:
  • materiale manipolabile che può essere ingerito, ad esempio foraggio grezzo o blocchi di sale,
  • materiale non commestibile per l’esplorazione e la manipolazione olfattiva,
  • attrezzature che consentono comportamenti di comfort, ad esempio spazzole o oggetti su cui strofinarsi,
  • accesso all’esterno per i bovini stabulati al chiuso.
EFSA evidenzia il bisogno di ulteriori ricerche per capire gli effetti dell’uso combinato di diversi arricchimenti e determinare quanti dispositivi servano per evitare competizione tra gli animali.

Divisione in gruppi

La divisione dei bovini in gruppi omogenei in base a criteri quali età, peso, sesso o stato di salute è una pratica ampiamente adottata nelle mandrie di bovini da carne.
Tuttavia, secondo l’EFSA questo può alterare la gerarchia sociale consolidata all’interno di un gruppo e portare ad un aumento dello stress, con interazioni agonistiche e comportamenti sessuali indesiderati, una minore coesione di gruppo, stress da separazione, disturbi del comportamento di riposo, disturbi del comportamento alimentare e di abbeverata dovuti alla difficoltà di accesso alle risorse, in particolare per i soggetti subordinati, e alla gestione dello stress.
Gravi interazioni agonistiche aumentano il rischio di lesioni ai tessuti molli e danni ai tegumenti, e talvolta anche a lesioni ossee.
Lo spostamento tra vari gruppi può anche causare disturbi respiratori a causa della miscelazione di diversi microbiomi e della maggiore suscettibilità alle malattie causata dallo stress.

L’EFSA conclude quindi che i gruppi di bovini da ingrasso dovrebbero rimanere il più possibile stabili e il mescolamento dovrebbe essere evitato.
I rischi correlati a questa pratica si riducono quando questo avviene in giovane età, coinvolge animali già conosciuti, include almeno due individui familiari, quando gli animali hanno già avuto esperienze in merito, si aumenta lo spazio disponibile, si forniscono mangiatoie aggiuntive e si garantisce un accesso adeguato ad alimenti e acqua durante il periodo iniziale di mescolamento.

Temperature ambientali elevate

Per mitigare gli effetti dello stress da caldo l’EFSA raccomanda la fornitura di acqua ad libitum, l’uso di ventilatori e docce, e una gestione ad hoc della razione.
Se possibile, i bovini dovrebbero essere progressivamente esposti al calore (entro 2–7 settimane) in modo da favorire l’acclimatamento.

Lo stress da movimentazione dovrebbe essere ridotto al minimo, riducendo la frequenza delle manipolazioni e applicando tecniche di movimentazione delicate.
Le strategie a lungo termine includono la progettazione e la costruzione di stalle ottimizzate per ridurre al minimo il carico termico interno.

Spazio minimo disponibile

Lo spazio disponibile negli allevamenti commerciali di bovini da carne varia a seconda dello Stato membro dell’UE e tende ad essere compreso tra 2,4 e 5,5 m² per animale nei recinti con lettiera e tra 1,8 e 3,2 m² per animale nei recinti con grigliato.

I rischi di uno spazio limitato sono:
  • problemi di riposo,
  • limitazione del movimento,
  • stress di gruppo,
  • lesioni dei tessuti molli e danni tegumentali,
  • lesioni ossee (incluse fratture e lussazioni),
  • disturbi locomotori (inclusa zoppia),
  • incapacità di eseguire comportamenti esplorativi o di foraggiamento,
  • incapacità di eseguire comportamenti di gioco.
Secondo il parere, fornire spazi più ampi aumenterà il tempo di riposo e consentirà agli animali di mantenere maggiori distanze interindividuali, oltre a offrire maggiori opportunità di movimento e attività fisica.

Tuttavia, l’EFSA segnala la necessità di ulteriori ricerche sugli effetti di uno spazio > 6 m²/animale sul comportamento e sul benessere dei bovini da carne.

Sulla base della letteratura esaminata, si è stimato che fornire 60 cm per animale di mangiatoia sia sufficiente quando questi vengono alimentati ad libitum, indipendentemente dal loro peso.

Sulla base di calcoli allometrici, si è stimato che animali di 400 e 700 kg necessitino rispettivamente di 1,14 e 1,66 m² per stare in piedi durante l’alimentazione.

Sulla base del giudizio degli esperti, si è stimato che i bovini da carne di peso superiore a 400 kg, tenuti in gruppi di 8-20 animali, preferiscono mantenere una distanza interindividuale media di circa 5 m quando sdraiati.

Per gruppi di otto animali, ciò corrisponde a una superficie per sdraiarsi di circa 11 m²/animale. Considerando lo spazio per sostare e mangiare, lo spazio interno totale stimato è di circa 13 m²/animale.

Indipendentemente dal tipo di pavimentazione, l’EFSA raccomanda di aumentare lo spazio disponibile per animale rispetto alle pratiche attuali.

Rischi associati alla detenzione all’aperto di bovini da ingrasso

Bovini al pascolo

I bovini al pascolo possono essere soggetti a rischi per il benessere, come fame prolungata, disturbi gastrointestinali, sete prolungata, stress da caldo, stress di gruppo, stress da manipolazione, stress da predazione, disturbi metabolici e ipo e/o iperstimolazione sensoriale.

Per garantire la loro salute e benessere l’EFSA raccomanda di:
  • garantire una nutrizione adeguata e acqua pulita sempre disponibile;
  • fornire accesso all’ombra nei periodi caldi ed evitare stress aggiuntivi;
  • adottare una gestione calma ed efficace e abituare gli animali alla presenza umana;
  • proteggere dal rischio di predazione con soluzioni come cani da guardia o recinzioni;
  • offrire opportunità di toelettatura naturale o artificiale, come alberi o cespugli.
Durante l’inverno, i bovini possono subire stress da freddo, specialmente sotto 0 °C in condizioni avverse. In questo caso è necessario assicurare loro ripari (preferibilmente naturali), aree di riposo asciutte, cibo supplementare e acqua.
Anche la condizione fisica (grasso, mantello, acclimatazione) va monitorata per ridurre il rischio.
Infine, è essenziale osservare regolarmente gli animali per rilevare eventuali problemi di salute o benessere, anche nei sistemi estensivi.

Bovini allevati in feedlot all’aperto

Le conclusioni e le raccomandazioni descritte per i bovini stabulati al chiuso in relazione all’accesso all’acqua, alla nutrizione e all’alimentazione, alle alte temperature, all’arricchimento e alla divisione in gruppi sono applicabili anche ai bovini allevati nei feedlot.

In caso di alte temperature, è essenziale fornire ombra ben ventilata per tutti gli animali ed evitare manipolazioni. Il caldo può aumentare la polvere e causare problemi respiratori, riducibili erpicando e inumidendo il terreno con irrigatori o autocisterne (25-30% di umidità).

Il fango nei recinti compromette il movimento, il riposo e il comportamento naturale, e aumenta il rischio di zoppia. Per prevenirlo, si possono usare cumuli, drenaggi, lettiere, erpicatura del suolo e pendenze per favorire il deflusso dell’acqua.

Rischi correlati allo svezzamento dei vitelli

Lo svezzamento brusco è ancora il metodo più comune, ma approcci graduali e in due fasi (con anelli di svezzamento e separazione tramite recinzione) offrono vantaggi nel ridurre lo stress in vacche e vitelli.
Per migliorare il benessere, è preferibile posticipare lo svezzamento finché i vitelli non sono pronti dal punto di vista nutrizionale e familiare con gli alimenti post-svezzamento.

Secondo l’EFSA è consigliabile evitare lo svezzamento prima dei 6 mesi.
Lo svezzamento in due fasi è preferibile, ma va monitorato per possibili lesioni nasali, cercando soluzioni meno dannose.
Strategie efficaci per ridurre lo stress includono:
  • svezzamento graduale,
  • abituazione alla presenza umana,
  • manipolazione delicata
  • mantenimento dei vitelli con cospecifici familiari in ambienti noti.
Tuttavia, alcuni effetti negativi come la separazione dalla madre e la la limitazione delle opportunità di allattamento non possono essere completamente evitati.

Castrazione

La castrazione dei tori comporta dolore e danni ai tessuti, indipendentemente dal metodo usato (chirurgico, elastici, Burdizzo) e può causare stress da manipolazione, problemi di movimento e riposo, e stress da separazione.
L’immunocastrazione, che eviterebbe molte di queste conseguenze, non è ancora autorizzata nell’UE.

Secondo l’EFSA la necessità della castrazione in generale dovrebbe essere valutata criticamente e, se possibile, evitata.
I metodi con fasce o anelli elastici sono sconsigliati per i lunghi tempi di guarigione. Nonostante si pensi che i vitelli più giovani provino meno dolore, non ci sono prove conclusive a riguardo.
Si raccomanda comunque di intervenire tra 1 e 8 settimane per favorire la guarigione. A causa dei dati limitati sulla castrazione nei vitelli di età inferiore a 1 settimana, non è stato possibile fornire raccomandazioni specifiche per questa fascia d’età.

È essenziale usare sempre analgesici: la combinazione di anestesia locale e FANS è ritenuta la più efficace. L’analgesico deve essere applicato correttamente e continuato finché è probabile che si manifesti dolore.

È inoltre necessario promuovere protocolli standardizzati per l’uso di anestesia locale e analgesici efficaci, e adattare le strutture per ridurre al minimo lo stress e il dolore da manipolazione.
Solo veterinari o operatori qualificati dovrebbero eseguire la castrazione, monitorando dolore e complicazioni.

Disbudding e decornazione

Il disbudding (rimozione dell’abbozzo corneale nei vitelli) è una pratica comune nei bovini da carne mentre la decornazione (rimozione chirurgica delle corna nei bovini più grandi) è meno frequente ed è vietata in alcuni Stati membri dell’UE.
L’EFSA ritiene che entrambe le pratiche dovrebbero essere evitate se possibile.

Raccomanda quindi:
  • di adottare alternative come selezionare bovini geneticamente privi di corna (gene polled) o migliorare la gestione degli animali con corna;
  • di eseguire la decornazione solo su indicazione veterinaria e su singoli animali;
  • di utilizzare anestesia locale e analgesici efficaci secondo protocolli standardizzati.
Sono sconsigliati il disbudding chirurgico, quello con pasta caustica e quello eseguito nei primissimi giorni di vita per il rischio di dolore prolungato.
È fondamentale una contenzione sicura e a basso stress, soprattutto nei sistemi estensivi, e migliorare la sicurezza del personale.
La sedazione può essere utile nei vitelli non abituati alla manipolazione, ma servono ulteriori studi sui suoi effetti sul benessere.

Taglio della coda

Il taglio della coda è una pratica vietata in quasi tutti gli Stati membri dell’UE, utilizzata per prevenire lesioni o necrosi della punta della coda causate da spazi ristretti e pavimentazioni inadeguate. I metodi includono la rimozione chirurgica, il taglio a caldo e l’uso di fasce elastiche, quest’ultimo associato a maggior disagio.

Questa procedura può causare stress, lesioni ai tessuti molli, problemi di movimento e riposo. I suoi effetti negativi possono essere evitati migliorando spazio disponibile e condizioni del pavimento. Pertanto, il taglio della coda non dovrebbe essere eseguito di routine e la necessità di effettuarlo può e deve essere prevenuta, secondo l’EFSA, fornendo spazio sufficiente e condizioni del pavimento appropriate.

Ipertrofia

L’ipertrofia muscolare nei bovini da carne, nota come doppia muscolatura (DM), è causata da mutazioni nel gene della miostatina che aumentano il numero di fibre muscolari, portando a carne più magra e rese maggiori.
Le razze più note per questa caratteristica sono Marchigiana, Asturiana de los Valles, Blu Belga e Piemontese. In gran parte dei capi di queste ultim due razze, gli alleli mutati sono presenti in omozigosi.
Tuttavia, la doppia muscolatura è associata a numerosi problemi di benessere, tra cui:
  • disturbi riproduttivi (es. distocia e alta mortalità perinatale),
  • stress da movimentazione e parto assistito,
  • stress da caldo, problemi respiratori, locomotori e lesioni ossee,
  • disturbi muscolari e metabolici, e maggiore sensibilità allo stress.
Per tutelare il benessere animale, si sconsiglia l’uso di animali omozigoti per questa mutazione.
È preferibile selezionare genotipi eterozigoti, con un fenotipo intermedio. 
Si consiglia l’utilizzo di tori da riproduzione non portatori delle mutazioni del gene della miostatina e di includere nelle strategie di selezione anche tratti per migliorare le caratteristiche anatomiche, ad esempio la conformazione pelvica per facilitare il parto.

Distocia e tagli cesarei

La distocia (parto difficoltoso) ha gravi effetti sul benessere delle bovine e dei vitelli.
L’incidenza di distocia e tagli cesarei varia a seconda delle razze bovine da carne. Nei bovini con ipertrofia muscolare, come i Blu Belga, la distocia è comune a causa del peso elevato e dell’ipertrofia muscolare dei vitelli, unita al sottosviluppo pelvico delle madri.

Per prevenirla, si ricorre spesso al taglio cesareo programmato (fino al 90% dei casi nei Blu Belga DM), ma anche questo comporta rischi (emorragie, infezioni, aderenze). Ridurre l’ipermuscolarità può aiutare a diminuire i casi di distocia e la necessità di cesarei.

Nelle razze non ipermuscolari, il rischio di distocia può essere ridotto tramite selezione genetica per tratti come facilità di parto, ridotta natimortalità e buona conformazione pelvica, anche se l’ereditarietà di questi tratti è bassa o moderata. È quindi importante migliorare la valutazione genetica di tori e madri, identificando geni e marcatori legati alla facilità di parto.

Attitudine materna e temperamento

La capacità materna nei bovini da carne è un tratto complesso che comprende temperamento, facilità al parto, comportamento materno, produzione di latte ed efficienza riproduttiva.
È influenzata sia dalla genetica sia da fattori esterni (età, esperienza, gestione, salute).
La selezione è complicata, soprattutto per i tratti a bassa ereditabilità o difficili da misurare, come i comportamenti materni. Pertanto, attualmente non sono inclusi nei programmi di selezione.

Anche tratti ereditabili come la morfologia della mammella non sono ancora inclusi nei programmi di selezione dei bovini da carne sebbene siano associati alla sopravvivenza e ai tassi di crescita dei vitelli. La selezione genomica potrebbe migliorarne l’efficienza.

Il temperamento, valutabile già in giovane età, è strettamente legato alla capacità materna e al benessere. Animali docili reagiscono meglio allo stress e alla manipolazione, mentre quelli eccitabili o aggressivi sono più inclini a lesioni e reazioni di paura.

La selezione per un buon temperamento avviene tramite test comportamentali, ma i metodi attuali sono variabili e soggettivi. L’ereditarietà del temperamento è bassa o moderata, ma l’identificazione dei geni coinvolti potrebbe rafforzare la selezione.
È utile valutare anche le figlie dei riproduttori, e si raccomanda di armonizzare i test comportamentali nei programmi di selezione.

Criteri decisionali per la riforma

Le decisioni di riforma nelle vacche nutrici e da latte sono spesso legate a problemi di fertilità o salute della mammella, mentre motivi come bassa produzione o zoppia sono meno frequenti.
La scelta del percorso da intraprendere per una vacca da riforma dipende da fattori come idoneità al trasporto e al consumo umano, probabilità di recupero e livello di compromissione del benessere.

Per supportare queste decisioni è stato sviluppato un albero decisionale, ma persistono lacune di conoscenza, ad esempio sul benessere durante il trasporto, l’ingrasso o i periodi di attesa in caso di recupero parziale. Si raccomanda di richiedere consulenza veterinaria nei casi dubbi e di sviluppare criteri condivisi e soglie ABM (misure basate sull’animale) per valutare in modo oggettivo l’idoneità al trasporto.

Animal-based measures (ABM) raccolte nei macelli

Alcune ABM promettenti per monitorare il benessere dei bovini da ingrasso nei macelli includono: livelli di grasso nella carcassa, scarti della carcassa, lesioni polmonari e lesioni cutanee post mortem.

Tuttavia, queste non vengono raccolte sistematicamente per finalità legate al benessere animale e non coprono aspetti comportamentali importanti (riposo, movimento, foraggiamento).
Non esistono ABM post mortem per valutare comportamenti specie-specifici o benessere positivo.
È quindi necessaria una maggiore armonizzazione e standardizzazione nella raccolta dei dati, incluse formazione e test di affidabilità.

Per una valutazione completa, le informazioni dai macelli dovrebbero essere integrate con dati comportamentali e biologici raccolti in allevamento e durante il trasporto, oltre a informazioni su mortalità in azienda.

Sono stati inoltre individuati campioni biologici adatti alla raccolta in allevamento per monitorare il benessere, sulla base della loro fattibilità, sensibilità e specificità.

In conclusione

In conclusione, le principali raccomandazioni dell’EFSA per migliorare il benessere dei bovini da carne sono le seguenti.
La comunità di ricerca dovrebbe indagare:
  • effetti sul benessere derivanti dall’aumento dello spazio disponibile a più di 6 m2 per animale,
  • livelli minimi raccomandati di fibre alimentari nella dieta,
  • impatti a lungo termine sul benessere degli animali derivanti da procedure dolorose come la decornazione o la castrazione.
Le aziende agricole dovrebbero:
  • migliorare le pratiche di stabulazione, alimentazione e manipolazione,
  • aumentare lo spazio disponibile rispetto alla pratica attuale,
  • evitare mutilazioni inutili,
  • rendere gli ambient, i più stimolanti
I macelli dovrebbero standardizzare e ampliare la raccolta di ABM per monitorare il benessere degli animali in modo più efficace. (Fonte: Sara Fantini, https://www.ruminantia.it/)

Desideri ricevere maggiori informazioni?

Contattaci

Modulo di iscrizione alla newsletter

Desideri informazioni, contattaci

Un nostro addetto risponderà o vi contatterà il prima possibile

I campi contrassegnati con un asterisco (*) sono necessari