D al 1850 nelle colline brianzole di Calco, in provincia di Lecco, la famiglia Pirovano porta avanti la sua attività con un intento preciso: prendersi cura degli altri – delle persone e dell’ambiente – con la stessa cura che riserva ai propri vini. D’altronde, il vino è nel Dna dì questa famiglia da 175 anni e cinque generazioni: íl capostipite fu Amadio Pirovano, cori la sua attività di mescita del vino, seguito da Antonio, Costantino, Amadio, Ambrogio, Costantino insieme a Fausto ed Enzo, oggi al vertice di Cantine Pirovano con la moglie Laura e la figlia Beatrice.
Sono 25 milioni le bottiglie che ogni anno l’azienda immette sul mercato, per raccontare l’eccellenza dei diversi terroir italiani. E lo fa con un impegno sempre più marcato, e concreto, verso l’ambiente. Come dimostrano anche le certificazioni ottenute e i molti progetti in essere.
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L’azienda ha ottenuto le medaglie d’oro EcoVadis per la sostenibilità nella produzione delle etichette, affidate a Sanfaustino Label, che ha conquistato anche il premio Gold Excellence Certification da IIP per l’applicazione di innovative tecniche di stampa a una carta che mantiene le sue qualità naturali e le caratteristiche di riciclabilità.
“La certificazione Cycle4green, che attesta il risparmio di CO2 grazie al ritiro e riciclo delle etichette usate, è un dato certo e misurabile, che dimostra quanto ogni piccola scelta possa fare la differenza”, afferma Beatrice Pirovano.
A questi traguardi si aggiunge anche la certificazione di Cantina Sostenibile Equalitas, lo standard che misura la sostenibilità in ambito vitivinicolo e in tutta la filiera del vino, promosso da Federdoc (Confederazione dei Consorzi di tutela delle Doc del vino italiano), Csqa Certificazioni, Valoritalia e Fondazione Gambero Rosso.
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Fonte: Vini & Consumi