Home Corporate Comunicazione News Direttiva sulla Salute del Suolo, approvata dal Parlamento europeo

Direttiva sulla Salute del Suolo, approvata dal Parlamento europeo

Monitoraggio e resilienza del suolo

Direttiva sulla Salute del Suolo, approvata dal Parlamento europeo
Direttiva sulla Salute del Suolo, approvata dal Parlamento europeo La Direttiva sulla Salute del Suolo, dopo il passaggio in Consiglio UE, è stata approvata dall'Europarlamento.

La Direttiva richiede agli Stati membri di istituire un sistema robusto di monitoraggio della salute del suolo, basato sulla valutazione di specifici descrittori fisici, chimici e biologici, per conseguire suoli sani entro il 2050.

Si tratta di una sfida cruciale per il settore primario italiano che deve affrontare un consumo di suolo che interessa il 72% delle aree agricole, integrando pratiche di gestione sostenibile con gli strumenti finanziari della PAC.
Da quando sarà pubblicata in gazzetta ufficiale gli Stati membri avranno tre anni per recepirla nei propri ordinamenti giuridici.

L’importanza della terra

La salute del suolo è oggi un pilastro della sicurezza alimentare europea, con il 95% degli alimenti prodotti direttamente dalla terra.

La Direttiva impegna gli Stati membri, compresa l’Italia, a raggiungere l’obiettivo ambizioso di “suoli sani entro il 2050”. Questo richiede agli allevatori e agli agricoltori di intensificare gli sforzi per proteggere la fertilità e ridurre l’erosione, contrastando la pressione antropica su prati e seminativi, aree fondamentali per la zootecnia.

Inoltre, il testo normativo europeo sottolinea l’importanza di monitorare la perdita di biodiversità del suolo, utilizzando descrittori specifici per funghi e batteri.

Una risorsa sotto assedio: la situazione italiana

In concomitanza con l’approvazione del testo in Parlamento europeo è uscito il report SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici“, con monitoraggio al 2024 confermando la criticità del consumo di suolo, in forte accelerazione rispetto all’anno precedente.

Il Paese ha perso suolo al ritmo di 2,7 metri quadrati ogni secondo (22,9 ettari al giorno).
Il consumo di suolo ha riguardato oltre 83,7 chilometri quadrati in un solo anno (2023-2024), con un aumento del 15,6% rispetto al 2023.
Il consumo netto di suolo (al netto dei ripristini) è risultato pari a 78,5 km², il valore più alto degli ultimi 12 anni. Le coperture artificiali occupano oltre 21.500 km², pari al 7,17% del territorio italiano, un valore significativamente superiore alla media europea (4,4%).

Le regioni con la maggiore superficie di nuove superfici artificiali (in ettari) sono state Emilia-Romagna (+1.013 ha), Lombardia (+834 ha), Puglia (+818 ha), Sicilia (+799 ha) e Lazio (+785 ha).
Il consumo di suolo continua ad aumentare anche in presenza di una flessione demografica. Nell’ultimo anno, per ogni abitante in meno, è stato consumato suolo per più di 3.000 m².

Agricoltura, la principale interessata

La documentazione dell’SNPA conferma che circa il 72% del consumo complessivo di suolo nazionale, registrato tra il 2023 e il 2024, ha interessato superfici agricole.
Questo dato evidenzia che la pressione in Italia si scarica in buona parte sul mondo rurale.

In termini di tipologie colturali, i seminativi e i prati e pascoli risultano le aree più colpite dal consumo di suolo agricolo, poiché sono generalmente pianeggianti, accessibili e prive di ostacoli, rendendole ideali per nuovi insediamenti o infrastrutture.

È incoraggiante notare che l’86% del consumo di suolo agricolo è classificato come reversibile.
Tuttavia, gran parte di questo consumo reversibile è dovuto a cantieri e altre aree in terra battuta, seguite dagli impianti fotovoltaici a terra.

Il ruolo della PAC

Il sostegno finanziario per gli agricoltori che attuano pratiche di miglioramento della salute del suolo e della resilienza deve provenire in maniera cruciale dagli strumenti economici della PAC, e le attività di gestione devono essere coerenti con i relativi piani strategici e i codici di buona pratica agricola.

Opportunità di rigenerazione e sviluppo sostenibile

Il report chiarisce come il suolo non sia solo terra, ma una risorsa vitale, limitata, non rinnovabile e insostituibile su scala temporale umana, fondamentale per l’economia, l’ambiente e la società.

Per il settore zootecnico e agricolo, un suolo sano è la garanzia di alimenti sicuri, nutrienti e sufficienti, e biomassa, oltre a rafforzare la resilienza aziendale contro siccità, inondazioni e altri eventi estremi.

Non tutto negativo

Nota positiva è che l’agricoltura italiana ha già dimostrato di esserci, esplorando soluzioni come l’installazione di impianti agrivoltaici sostenibili, che consentono un doppio uso produttivo (cibo ed energia) sullo stesso terreno, o l’installazione di fotovoltaico sui tetti dei fabbricati agricoli.

Questo approccio non solo mitiga l’impatto del consumo di suolo, ma garantisce una diversificazione del reddito aziendale. La gestione sostenibile del suolo diventa così la chiave per garantire la produttività e la competitività del settore zootecnico italiano nel lungo periodo. (Fonte: Gabriele Scrofani, https://www.ruminantia.it/)

Desideri ricevere maggiori informazioni?

Contattaci

Modulo di iscrizione alla newsletter

Desideri informazioni, contattaci

Un nostro addetto risponderà o vi contatterà il prima possibile

I campi contrassegnati con un asterisco (*) sono necessari