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Osservatorio Immagino, come le etichette raccontano i consumi degli italiani

La nuova edizione parte dalle informazioni presenti sulle etichette di oltre 139 mila prodotti di largo consumo

Osservatorio Immagino, come le etichette raccontano i consumi degli italiani

Osservatorio Immagino, come le etichette raccontano i consumi degli italiani

L’Osservatorio Immagino di GS1 Italy è uno studio semestrale che in questa quindicesima edizione incrocia le informazioni riportate sulle etichette di oltre 139 mila prodotti di largo consumo.

Quest'edizione nasce dal confronto tra i prodotti della banca dati frutto del Servizio Immagino a dicembre 2023 e i prodotti in vendita nella grande distribuzione rilevati da NielsenIQ.

Questi prodotti alla base dell’Osservatorio Immagino, nell’anno terminante a dicembre 2023 hanno sviluppato oltre 47,5 miliardi di euro di sell-out, pari all'83,1% di quanto venduto nel totale mercato del largo consumo in Italia da ipermercati e supermercati.

I temi della quindicesima edizione

  • Fenomeni: i consumi degli italiani raccontati dalle etichette di prodotto

  • Metaprodotto: la misura nutrizionale della spesa media italiana.

  • Italianità: il “made in Italy”, le Dop e le regioni in etichetta.

  • Free from: il trend dei claim consolidati e di quelli emergenti.

  • Rich-in: i cibi ricchi o arricchiti e i fenomeni di mercato.

  • Intolleranze: la dinamica del “senza glutine” e del “senza lattosio”.

  • Lifestyle: vegetariano, vegano, biologico, halal e kosher. Il cibo identitario.

  • Loghi e certificazioni: Fairtrade, Ecolabel, Cruelty free. I nuovi valori delle aziende in etichetta.

  • Ingredienti benefici: dallo zenzero alla mandorla, i sapori del momento.

  • Metodo di lavorazione: la segmentazione delle caratteristiche di produzione.

  • La texture dei prodotti: le caratteristiche organolettiche evidenziate on-pack.

  • Cura casa green: la sostenibilità sulle etichette dei prodotti per la pulizia.

  • Cura persona: un approfondimento sulle tendenze per la cura di sé.

 
Gli approfondimenti di questa edizione:

  • Sostenibilità - Barometro sostenibilità: una nuova lettura della sostenibilità nel largo consumo attraverso la collaborazione con la Scuola Superiore Sant'Anna.

  • Sostenibilità - Packaging green: la mappa delle informazioni sulla riciclabilità del packaging sulle etichette dei prodotti Immagino.

  • Dossier - I gusti del prodotto: dal salato al piccante fino al fruttato, l'analisi sui gusti segnalati in etichetta.

I 36 claim in crescita a volume del 2023

Negli 11 panieri analizzati, tra gli oltre 100 claim, loghi e certificazioni di cui l’Osservatorio Immagino monitora l’andamento nel canale supermercati e ipermercati, ce ne sono 30 che nel 2023 sono andati in controtendenza, registrando vendite in crescita non solo a valore ma anche a volume. Eccoli:

  • DOP: +1,6% a volume e +9,1% a valore.

  • Filiera: +0,9% a volume e +12,7% a valore.

  • Filiera regionale: +10,6% a volume e +14,9% a valore.

  • Puglia: +0,9% a volume e +12,8% a valore.

  • Molise: +9,2% a volume e +17,3% a valore.

  • Abruzzo: +0,6% a volume e +5,2% a valore.

  • Basilicata: +4,3% a volume e +12,0% a valore.

  • Valle d’Aosta: +6,2% a volume e +12,7% a valore.

  • Pochi grassi: +0,4% a volume e +11,5% a valore.

  • Pochi zuccheri: +1,9% a volume e +18,3% a valore.

  • Senza zuccheri aggiunti: +5,4% a volume e +18,5% a valore.

  • Senza grassi idrogenati: +1,7% a volume e +15,2% a valore.

  • Senza aspartame: +5,1% a volume e +10,8% a valore

  • Senza/con uso limitato di pesticidi: +4,1% a volume e +10,7% a valore

  • Residuo zero/zero residui/senza residui: +43,4% a volume e +67,4% a valore.

  • Senza glifosato: +34,2% a volume e +42,2% a valore.

  • Proteine: +1,2% a volume e +12,8% a valore

  • Con fermenti lattici: +0,3% a volume e +12,1% a valore

  • Senza uova: +3,6% a volume e +12,8% a valore

  • Vegano: +0,2% a volume e +11,9% a valore.

  • Halal: +5,9% a volume e +16,7% a valore.

  • Ecolabel: +1,9% a volume e +15,6% a valore.

  • Cruelty free: +0,8% a volume e +11,3% a valore.

  • Artigianale: +17,1% a volume e +21,6% a valore

  • Essicazione: +3,1% a volume e +7,8% a valore

  • Cremoso: +0,1% a volume e +15,0% a valore

  • Morbido: +1,3% a volume e +14,2% a valore

  • Ruvido: +0,9% a volume e +13,7% a valore

Chi compra Dop?

Il paniere delle Dop (Denominazione di origine protetta), Doc (Denominazione di origine controllata) e Docg (Denominazione di origine controllata e garantita) comprende un insieme di prodotti che hanno sviluppato nel 2023 oltre 1,5 miliardi di euro di sell-out con un aumento del +5,6% a valore ed una diminuzione del -1,2% in volume. Ma le Dop segnano un aumento di vendite sia in valore (più 9,1%) che in volume (più 1,6%).

Spiega nell’introduzione al dossier Marco Cuppini, research and communication director GS1 Italy: «I principali profili di acquirenti di prodotti DOP fanno riferimento a consumatori attenti alla qualità, generalmente disposti a spendere di più per prodotti che garantiscano un elevato standard qualitativo, di eccellenza e autenticità.

Ma anche amanti della tradizione che apprezzano i metodi di produzione ed il legame con il territorio. Ancora, consumatori consapevoli, informati e attenti alle etichette, che cercano prodotti con certificazioni di origine e qualità, sensibili agli aspetti etici e ambientali legati alla produzione alimentare.

Spesso sono anche gourmet e appassionati di cucina che cercano ingredienti di alta qualità per le loro preparazioni culinarie.

Infine non va dimenticato il crescente numero di turisti e consumatori internazionali che durante i loro viaggi desiderano portare a casa un pezzo dell’esperienza gastronomica vissuta».

I free from di successo: senza zuccheri, con meno grassi, senza pesticidi

Nei panieri analizzati, fra i claim e i fenomeni di consumo che da anni ormai caratterizzano gli acquisti dei consumatori, ci sono alcuni claim che vanno in controtendenza rispetto all’andamento generale dei consumi e segnano vendite in crescita non solo a valore ma anche a volume.
Fra questi, oltre alle Dop, ci sono prodotti di filiera e regionali.

Ci sono poi una serie di claim che rientrano nella categoria del free from, quella che vanta in etichetta la minore presenza o l’assoluta assenza di un nutriente, di un ingrediente o di un additivo.

Rientrano in questo settore “pochi zuccheri”, “poche calorie”, “senza zucchero”, “senza olio di palma”, “senza grassi idrogenati”, “senza sale”, “senza aspartame”, “senza conservanti”, ”senza OGM”.

È un paniere di prodotti che complessivamente nel 2023 ha sfondato la barriera degli 8 miliardi di euro di giro d’affari in supermercati e ipermercati (sono 14.100 prodotti che hanno superato 8,1 miliardi di euro).

In crescita in valore e volume risultano i claim pochi grassi (+0,4% a volume e +11,5% a valore); pochi zuccheri (+1,9% a volume e +18,3% a valore); senza zuccheri aggiunti (+5,4% a volume e +18,5% a valore); senza grassi idrogenati (+1,7% a volume e +15,2% a valore), senza aspartame (+5,1% a volume e +10,8% a valore).

Sono in crescita senza/con uso limitato di pesticidi (+4,1% a volume e +10,7% a valore), residuo zero/zero residui/senza residui (+43,4% a volume e +67,4% a valore) e senza glifosato (+34,2% a volume e +42,2% a valore).

Si legge nel dossier: “Andamento brillante per i 133 prodotti che dichiarano on pack di essere realizzati “senza pesticidi/con uso limitato di pesticidi”: grazie a una crescita annua del +10,7% a valore e del +4,1% a volume, hanno sfiorato i 132 milioni di euro di giro d’affari.
Al trend positivo hanno contribuito soprattutto pasta di semola, fragole e pomodori.

Decisamente positivo anche il trend degli 80 prodotti che si presentano on pack con il claim “residuo zero/ zero residui/senza residui”: il loro giro d’affari ha messo a segno una crescita del +67,4%, arrivando così a superare i 24 milioni di euro. Anche a volume la crescita annua è stata importante: +43,4%.
Le categorie trainanti sono state pasta di semola soprattutto, ma anche nettari e simili, frutti di bosco, surgelati vegetali e naturali frutta, confetture e spalmabili base frutta.

Tassi di crescita a due cifre per il claim “senza glifosato”, presente in 70 prodotti (prettamente pasta di semola e pasta all’uovo) che nel 2023 hanno sviluppato poco più di 17 milioni di euro di vendite. A valore l’aumento sul 2022 è stata del +42,2%, a volume del +34,2%”.

Il successo delle proteine

Fra i claim del rich in, i prodotti ricchi o arricchiti di qualche ingrediente o componente, è sicuramente l’anno del successo dell’indicazione “con proteine”. Le proteine sono il secondo claim per numerosità dei prodotti a scaffale ma sono ormai il principale per giro d’affari e coprono il 5,4% di incidenza sul totale del mondo alimentare.

“Nel 2023 il paniere dei 3.365 prodotti che evidenziano in etichetta il loro apporto proteico – si legge ancora nel dossier – ha superato gli 1,88 miliardi di euro di sell-out, mettendo a segno una crescita del +12,8% rispetto all’anno precedente. La migliore dell’intero paniere del rich-in. Anche i volumi sono aumentati (+1,2% annui), in controtendenza rispetto al trend del mondo del rich-in. 
Latte fresco e Uht, formaggi grana e simili, basi e alimentazione sportiva sono le categorie che hanno guidato questo trend”. (Fonte: https://servizi.gs1it.org/)

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