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Reporting e accountability, la nuova UNI 11919 parte 2

Gestire e comunicare le proprie performance ESG

Reporting e accountability, la nuova UNI 11919 parte 2
Reporting e accountability, la nuova UNI 11919 parte 2 UNI ha pubblicato la parte 2 della norma UNI 11919.
Se la parte 1, pubblicata nel 2023, fornisce concreti indirizzi applicativi della UNI EN ISO 26000 sulla Responsabilità Sociale delle Organizzazioni, la parte 2 si focalizza su un aspetto specifico: la definizione dei processi di reporting e accountability.

Si tratta di processi senza dubbio complessi e articolati, che costituiscono un resoconto e, insieme, “una previsione di politiche, azioni e attività” realizzate sulla base di una visione complessiva di sostenibilità.

L’obiettivo, dunque, non può che essere quello di offrire un sicuro e affidabile orientamento per le organizzazioni che operano sulla base di assunti valoriali e di governance orientati a un modello di sviluppo sostenibile. In tal senso la norma non definisce requisiti ma riporta indicazioni per affrontare concretamente l’attività di rendicontazione di sostenibilità.

Va detto che, alla luce dell’attuale contesto legislativo, il valore della UNI 11919-2:2025 è più che mai significativo.
A livello europeo, infatti, il quadro attuale in continua evoluzione fornisce alle aziende uno scenario di non sempre facile interpretazione.
Come è noto, la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) ha stabilito per le aziende l’obbligo di comunicare in modo dettagliato e trasparente le proprie attività e il loro relativo impatto in ambito ambientale, sociale e di governance, introducendo modelli di rendicontazione comuni.

La direttiva europea tuttavia (così come tutto il sistema costituito dalla CSDDD – la Corporate Sustainability Due Diligence Directive, dalla Tassonomia Europea – il sistema di classificazione dato dal Regolamento UE 2020/852, e dai cosiddetti standard EFRAG sulla rendicontazione di sostenibilità) è attualmente oggetto di revisione, in un’ottica di semplificazione del quadro regolatorio.

A tal fine, la Commissione europea ha presentato il Pacchetto Omnibus, che include in particolare due proposte: una destinata a posticipare le scadenze attuative (la “Stop-the-Clock Directive” (UE 2025/794)), l’altra volta a semplificare i contenuti e l’ambito di applicazione delle direttive e dei regolamenti.

Nei fatti la direttiva Stop-the-Clock ha già fissato i rinvii temporali (grazie alla adozione e entrata in vigore nel 2025) e sarà oggetto di recepimento da parte degli Stati membri, mentre le modifiche sostanziali restano in via di negoziazione.

In tale quadro, le norme tecniche possono rappresentare uno strumento pratico particolarmente adatto per fornire indicazioni operative – valide a livello nazionale, europeo e internazionale – utili a definire i passaggi principali da seguire per costruire un coerente ed efficace processo interno di reporting, rendicontazione e accountability.

La UNI 11919-2 risponde a questa esigenza, aiutando le organizzazioni a raggiungere gli esiti attesi dal proprio processo di rendicontazione attraverso la proposizione e la definizione di una corretta metodologia, l’individuazione di metriche appropriate e l’identificazione di una serie di KPI sia generali che specifici. (Fonte: https://www.uni.com/)

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