
Il testo legislativo, frutto di un accordo con il Consiglio del febbraio 2025, è stato adottato senza votazione poiché non sono stati presentati emendamenti.
La legge sarà ora firmata dai presidenti del Parlamento e del Consiglio, prima della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.
Gli Stati membri avranno 20 mesi dall’entrata in vigore per applicare le norme nella legislazione nazionale.
Sprechi alimentari, i nuovi obiettivi vincolanti
La direttiva stabilisce obiettivi vincolanti di riduzione degli sprechi alimentari da raggiungere a livello nazionale entro il 31 dicembre 2030:- –10% nella produzione e trasformazione alimentare.
- –30% pro capite per i rifiuti provenienti da supermercati, ristoranti, mense e famiglie.
Su richiesta del Parlamento, i Paesi UE dovranno adottare misure per garantire che “gli operatori economici con un ruolo rilevante nella prevenzione e generazione di sprechi facilitino la donazione di alimenti invenduti ancora idonei al consumo umano”.
Rifiuti tessili, i produttori copriranno i costi
I produttori che immettono tessili sul mercato UE dovranno sostenere i costi di raccolta, cernita e riciclo, tramite nuovi regimi di responsabilità estesa del produttore, da istituire in ciascuno Stato membro entro 30 mesi dall’entrata in vigore della direttiva.Le norme si applicheranno a tutti i produttori, anche quelli che operano via e-commerce e indipendentemente dal luogo di stabilimento. Le microimprese avranno un anno in più per adeguarsi.
Le nuove regole riguarderanno abbigliamento e accessori, cappelli, calzature, coperte, tende, biancheria da letto e da cucina. Su iniziativa del Parlamento, i paesi UE potranno includere anche i materassi.
Infine, nel determinare i contributi finanziari per sostenere i produttori, gli Stati membri dovranno considerare le pratiche di ultra-fast fashion e fast fashion.
I numeri dei rifiuti alimentari e tessili nell’UE
Nel luglio 2023, la Commissione ha proposto una revisione delle norme dell’UE sui rifiuti, mirata agli sprechi alimentari e tessili.Ogni anno, nell’UE si generano infatti quasi 60 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari (132 kg a persona) e 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili.
Solo l’abbigliamento e le calzature rappresentano 5,2 milioni di tonnellate di rifiuti, equivalenti a 12 kg a persona ogni anno. Si stima che meno dell’1% di tutti i tessili a livello mondiale venga riciclato in nuovi prodotti.(Fonte: https://esgnews.it/)