
Il Veterinario in autocontrollo e il Veterinario Valutatore. Il primo è incoraggiato dal controllo ufficiale nel suo ruolo di consulente globale dell’allevatore, il secondo è fondamentale per gli organismi di certificazione nella sua funzione di valutazione. Sono loro i protagonisti della produzione primaria e del Seminario nazionale organizzato da SivarSib sul tema.
Il Seminario “Il Veterinario in autocontrollo” organizzato da SivarSib in collaborazione con ANMVI a Palazzo Trecchi è stato aperto e moderato dal Presidente Vito Loconte: ” Con questa giornata- ha detto il Presidente di SivarSib- vogliamo fare il punto della situazione a beneficio della veterinaria che lavora in allevamento, in autocontrollo e che rappresenta il primo motore della filiera. Sivar Sib e Anmvi -ha aggiunto- ritengono fondamentale anche il dialogo con le organizzazioni agricole e lo stiamo tenendo aperto”.
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Il procedimento di certificazione e in particolare la fase di valutazione a cura del Veterinario Valutatore è stata presentata da Francesca Ceola e da Marco Gasparotto di CSQA. In attesa del Piano di Controllo, le attività del Valutatore sono, in parte, già desumibili dai Disciplinari stessi. Nel momento in cui il Veterinario libero professionista assume il ruolo di Valutatore, dovrà agire secondo obblighi di indipendenza e di riservatezza, garantendo azioni di valutazione oggettive e ripetibili, nel corso di cinque fasi che vanno dal primo colloquio con l ‘allevatore dello stabilimento da valutare al colloquio conclusivo, passando per fasi di verifica dello stabilimento e di verbalizzazione di quanto osservato. Non sarà il Veterinario Valutatore ad emettere alcun giudizio di idoneità alla certificazione, atto finale che spetta solo all’Organismo di certificazione.
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Fonte: ANMVIoggi.it