La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto MASAF contenente le Linee guida per l’attuazione del Registro pubblico nazionale dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agricolo e forestale rappresenta un passaggio cruciale per l’istituzione di un mercato nazionale dei crediti di carbonio riconosciuto, verificabile e basato su standard certificabili. Il funzionamento del registro vede in primo piano il ruolo del CREA, quale ente gestore del Registro.
Il provvedimento pone le basi per un sistema fondato su trasparenza, credibilità e tracciabilità, elementi centrali per l’efficacia di ogni strumento collegato alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
In Italia ci sono 10 milioni di ettari di boschi e da oggi possono trarre beneficio dalle imprese che vogliono contribuire a contrastare il cambiamento climatico con azioni virtuose da realizzare migliorando il nostro patrimonio verde.
Con l'approvazione delle linee guida si stabiliscono i requisiti per ottenere l'iscrizione dei "crediti di carbonio" nel registro, certificati che corrispondono alla capacità di immagazzinare anidride carbonica sulla base di un progetto di cura delle aree boschive controllato e certificato secondo meccanismi trasparenti e affidabili.
Le linee guida prevedono che i crediti di carbonio da iscrivere nel registro siano corrispondenti a:
- una gestione dell'area boschiva che apporti attività aggiuntive rispetto alla mera conservazione prevista dalla normativa in vigore e già oggi obbligatoria;
- un progetto di gestione dell'area boschiva di almeno 20 anni, certificato da un ente terzo accreditato (non diversamente da quanto accade per le DOP e le IGP e la produzione biologica).
In questo modo potrà quindi essere generato valore sia per i proprietari e gestori dell'area boschiva, ma anche per le comunità locali e lo Stato.
Una misura per migliorare la tutela del territorio e che guarda alle esigenze delle aree interne, che potranno avere nuovi partner per sostenere le politiche di gestione del patrimonio boschivo.
In questo scenario assumono particolare rilievo il ruolo della certificazione di parte terza e del sistema di accreditamento nazionale, ambiti nei quali CSQA opera da anni come organismo di riferimento.
La normativa anticipa infine che con un successivo provvedimento verranno puntualizzate le linee dedicate alla sezione agricola, individuando i criteri necessari al riconoscimento dei crediti di carbonio generati da questo settore. (Fonte: https://www.masaf.gov.it/)