Dal settore agroalimentare all’intelligenza artificiale. Dalle certificazioni DOP e IGP di prodotti quali il Grana Padano, l’Aceto Balsamico di Modena, la Cipolla Rossa di Tropea, a quelle delle aziende che utilizzano l’Ai. Settori e ambiti profondamente diversi tra loro, ma con un unico trait d’union: la centralità della persona. È questa la filosofia del CSQA, l’organismo di certificazione con sede a Thiene che negli anni si è imposto come il primo, in Italia, con 81 prodotti DOP, IGP e STG controllati, per un valore di produzione che sfiora i 4 miliardi di euro.
Una linea che continua ad essere portata avanti dal nuovo amministratore delegato e direttore generale Maria Chiara Ferrarese e dal presidente Pietro Bonato con il nuovo CDA. «Le linee del futuro non possono che essere in continuità con quelle del passato: stiamo continuando ad operare come azienda seria, rigorosa, che fa un servizio di alto livello nei nostri settori storici», spiega l’ad Ferrarese.
Oggi il CSQA è presente sul territorio italiano con 14 filiali, più di 300 dipendenti e ramificazioni in 31 Paesi del mondo. Oltre a proseguire nel settore principe dell’agroalimentare, la società, che vede come so- cio principale l’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario della Regione Veneto, ha sviluppato servizi innovativi anche nei settori dei servizi digitali, dell’Information Technology, della Cybersecurity, delle certificazioni nell’ambito della sostenibilità e responsabilità sociale.
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Fonte: Il Giornale di Vicenza